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La morte non è più un destino per tutti ma un privilegio per pochi: qualcuno diventa un ricordo, altri un numero

La morte non è mai coerente, per nessuno. Non mi riferisco al dolore privato, che è sempre individuale e inestimabile, ma al suo riflesso nella cultura, ciò che crea una storia comune. La morte, in altre parole, come fatto sociale. Quando Giorgio Armani muore, la notizia non è semplicemente riportata, è esaltata, ritualizzata, istituzionalizzata. I […] L'articolo La morte non è più un destino per tutti ma un privilegio per pochi: qualcuno diventa un ricordo, altri un numero proviene da Il Fatto Quotidiano.

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